Le sorgenti

Per La Valle Borlezza L’acqua è sempre stata motivo di ricchezza.
L’ approvigionamento idrico, che per secoli ha fornito la forza motrice per muovere i mulini viene prevalentemente dal torrente Borlezza e dai sui affluenti.
Esiste però un’altra fonte idrica di cui la valle è molto ricca: le sorgenti.
Nell’ambito delle risorse di acqua dolce, le sorgenti di acqua immagazzinata nel sottosuolo rappresentano una delle principali fonti di approvvigionamento. L’acqua è un elemento fondamentale per la vita e una delle principali risorse della società moderna. IL sottosuolo della Val Borlezza racchiude un complesso sistema idrogeologico che, per qualità e quantità delle sue acque, costituisce un patrimonio di inestimabile valore; questa ricchezza, oggi, viene chiamata “oro blu”.

Di fondamentale importanza per la comprensione dei fenomeni che condizionano la circolazione idrica sotterranea sono la conoscenza dei rapporti idrogeologici che intercorrono fra le strutture geologiche, e il chimismo delle acque. I suddetti rapporti sono condizionati da più fattori quali: la differenza di permeabilità tra complessi idrogeologici giustapposti, l’ampiezza della superficie di contatto, il verso di deflusso delle acque, l’esistenza o meno di dislivelli piezometrici tra le diverse falde, il tipo di rapporto geometrico esistente tra più strutture o più complessi idrogeologici.

Le sorgenti site nella media/bassa Val Borlezza sono ‘sorgenti per affioramento della superficie piezometrica’, presso Sovere e Bossico sono di ‘origine carsica’.

Un delicato ecosistema

Le sorgenti sono il punto estremo a valle di un reticolo idrografico sotterraneo. La fauna che vi dimora risulta essere in continuità con la fauna ipogea presente nel reticolo a monte, oltre a includere alcune specie che vivono esclusivamente nelle pozze delle sorgenti stesse.

Le cavità sotterranee non costituiscono affatto, dal punto di vista biologico, dei “deserti”, al contrario, la costanza dei principali parametri chimico-fisici che caratterizzano gli ambienti ipogei (assenza di luce, temperatura costante, durezza delle acque, ecc.), consentono la vita a un selezionato numero di specie animali dette troglo-bie che danno vita a un ecosistema nel quale le fonti energetiche provengono dal trascinamento nel sottosuolo, da parte delle acque percolanti e delle correnti d’aria, di spore, pollini, batteri e sostanza organica. A questo proposito sono particolarmente interessanti i molluschi Gasteropodi Prosobranchi della famiglia Hydrobiidae, che vivono nelle sorgenti e che, per loro natura, sono indicatori biologici sensibilissimi capaci di recepire le più tenui forme di degrado e di inquinamento delle acque. La presenza dei loro nicchi (gusci) nelle sorgenti offre una solida garanzia della qualità delle acque che, per la maggior parte, vengono impiegate per scopi potabili nei paesi a valle.

La conservazione delle sorgenti e la protezione del territorio che ne costituisce il bacino di alimentazione dall’inquinamento, rappresenta, a un tempo, la difesa di una risorsa idrica sempre più preziosa e il manifestarsi di una sensibilità scientifica volta alla conservazione di specie molto particolari.

In provincia di Bergamo sono presenti sei specie di questi animali che vivono nelle acque sotterranee (organismi stigobionti) o nelle sorgenti (organismi crenobionti).

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