Il Pestone, ol Pestù

Nell’area verde adiacente a via Sorgente Moia nella frazione di Cerete Basso sorgeva un tempo un Pestone idraulico. Si tratta di un mulino ad acqua la cui forza motrice veniva utilizzata per per la produzione del tannino, sostanza che si estrae dalla corteccia degli alberi e che serviva per la concia delle pelli.

Nell’archivio parrocchiale di Cerete Basso un documento nomina un edificio di razzica con pestone di corteccia, situato a Foppa, confinante a mattina con la Valle di Piazza, a mezzodì con Bortolo Pesenti, a sera, strada.

In un’altra nota del 1815 si precisa:… l’edificio Pestone di Rusca, con cinque mazze detto scorzaria…

Sempre da fonti locali si apprende che il pestone venne progressivamente lasciato in stato di abbandono in seguito ad un incendio avvenuto ad inizio del Novecento.

Dell’antica costruzione rimanevano solo alcuni tratti della parte inferiore delle murature a secco che costituivano l’edificio.

Il progetto di ricostruzione

Premessa
Da regolamento l’Ecomuseo Val Borlezza è una istituzione culturale che ha lo scopo di ricostruire, testimoniare, valorizzare e documentare la memoria storica, la vita locale, la cultura materiale ed immateriale, nonché il paesaggio con le sue relazioni tra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, con particolare attenzione alla trasformazione e alla ricostruzione degli ambienti di vita e di lavoro dei Comuni della Val Borlezza, dalla Presolana al Sebino.

In piena coerenza con gli obbiettivi del nostro Museo Diffuso, ci sembrava interessante ricostruire il macchinario del pestone idraulico, proprio lì dove era sorto in passato e dove per tanti anni aveva lavorato. Si consideri inoltre che in Italia pochi sono gli esempli di Pestone idraulico ancora funzionanti.

Si voleva valorizzare l’aspetto etno-antropologico legato all’antica attività lavorativa del pestone a corteccia, dando al visitatore uno spaccato sulla vita e sull’economia di un tempo, in linea e in piena continuità con i due mulini esistenti e ancora funzionanti, che utilizzano lo stesso sistema per ricavare forza motrice: L’acqua.

L’acqua è sempre stata per il territorio fonte di ricchezza e prosperità, far rivivere il pestone mette in evidenza questo aspetto che negli ultimi decenni si è andato via via perdendo.

L’acqua, le sorgenti e la natura rigogliosa della zona sono un altro aspetto che il progetto è andato a toccare.

I principi ispiratori del progetto

1 – privilegiare e salvaguardare l’aspetto naturalistico dell’area attraverso un intervento leggero, non invasivo e rispettoso del contesto;

2 – suggerire le caratteristiche del manufatto originario, in particolare dell’edificio, senza ricostruirlo integralmente, in quanto allo stato attuale mancano le informazioni per una sua ricostruzione fedele storicamente fondata;

3 – rendere i resti della struttura muraria esistente distinguibili dal nuovo intervento;

4 – lasciare intatti i resti delle murature esistenti.

L’intervento si suddivide in due parti. Una prima parte consiste nella realizzazione di una struttura in legno e acciaio che ospita al suo interno il macchinario. La struttura è eretta internamente ai resti dei muri dell’edificio preesistente in modo da renderli distinguibili dl nuovo intervento.

Una seconda parte consiste nella realizzazione del macchinario del pestone costituito dai seguenti elementi: la vasca, l’albero a camme, la ruota idraulica, il motore elettrico con la relativa puleggia lignea, il canale aereo di abduzione dell’acqua e la vasca per la raccolta dell’acqua con la relativa pompa ad immersione.

Più nel dettaglio

• Ricostruzione integrale e in scala reale del macchinario del pestone idraulico costituito da: ruota idraulica, albero di trasmissione, gruppo di magli battenti, vasca di battitura e struttura di sostegno del castello. Il macchinario è alloggiato sul lato nord-est dell’area dove è presente il sedime del ruscello che presumibilmente alimentava la ruota idraulica. Ciò è anche suggerito da un’apertura presente sulla muratura perimetrale e da un basamento posto di fronte ad essa, tra i quali era probabilmente alloggiata la ruota. La macchina idraulica è azionata da un motore elettrico.

• costruzione di un sistema di prelievo dell’acqua per suggerire al visitatore quello che doveva essere il sistema di funzionamento del macchinario.

• costruzione di un canale artificiale di derivazione in legno di larice sopraelevato e sostenuto da pali in larice; tale canale ha il compito di collegare la vasca di raccolta dell’acqua con il macchinario.

• costruzione di una canale di raccolta e di smaltimento dell’acqua che collega il macchinario con la risorgiva situata a sud-est dell’area in modo da restituire l’acqua al suo corso.

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