Congresso Geologia

Data: 29 Agosto 2014

Luogo: Cerete

Descrizione

In data 29 Agosto 2014 si terrà la nona conferenza internazionale sulla GEOLOGIA dal titolo “The Quaternary of the Italian Alps vegetation, Paleoenvironment and Climate”(“La vegetazione delle Alpi nel Quaternario , ambienti antichi e clima”). Organizzatori : Consiglio di ricerca nazionale – IDPA (Istituto per la Dinamica dei processi Ambientali-Padova), municipalità di Sovere, Leffe e Cerete. La manifestazione , nella quale figura di leader anche il nome di Cesare Ravazzi (autore nel 2007 del libro “Val Borlezza”), si svolgerà in forma itinerante durante tutta la giornata del 29. La partenza è fissata alla mattina dall’università di Padova per andare a toccare fisicamente quelli che sono i punti di interesse geologico dell’intera manifestazione. E’ con orgoglio che comunichiamo ai nostri concittadini che nel pomeriggio di tale giornata un team di studiosi di livello internazionale si fermerà presso la Chiesa di San Rocco, qui da noi ,per una tappa del Congresso. In tale occasione verrà trattata la vegetazione Alpina nell’ultima Glaciazione e verranno presentati carotaggi effettuati nel nostro territorio con studi e conclusioni relativi alla palinologia, ossia la scienza che studia il polline sedimentato negli affioramenti della nostra torbiera. Il congresso è ad invito ed è riservato agli addetti ai lavori, con lingua rigorosamente in inglese. Ma perché Cerete e la Val Borlezza sono cosi importanti per i geologi? Circa 20.000 anni fa l’area dove sorge l’abitato di Cerete era coperta da un grande lago ostruito a valle da un ghiacciaio. Grazie a uno sbarramento di detriti, il bacino non scomparve al momento del ritiro della lingua di ghiaccio e la zona paludosa si trasformò in una torbiera. Le torbiere sono ambienti caratterizzati da grande abbondanza di acqua (acquitrino o palude) in movimento lento ed a bassa temperatura, in tale ambiente si sviluppa una vegetazione prevalentemente erbacea tipica di luoghi umidi. In ambiente umido e freddo in presenza di consistenti quantità di composti tannici e di sostanze acide, l’attività dei batteri che naturalmente degenerano la sostanza organica viene fortemente inibita, per di più l’ambiente limoso e povero di ossigeno rende inospitale la vita dei microrganismi. Il materiale vegetale che deriva dal ciclo biologico delle piante, tende quindi progressivamente ad accumularsi in strati senza degradarsi , dando origine alla torba, unitamente a resti di animali come gli insetti. In alcuni casi la decomposizione è talmente inibita da conservare in modo stupefacente resti di manufatti,animali e umani. Cosi’ nella nostra terra abbiamo un importante archivio naturale in cui è possibile studiare la storia della transizione tra l’ultima glaciazione e il presente interglaciale (20000-11550 anni fa) nonché il periodo prima che l’uomo iniziasse a trasformare l’ambiente con l’agricoltura e l’allevamento (11550-7500 anni fa –Olocene), fino ad arrivare al Neolitico (7500-4500 anni fa). Questi depositi, a distanza di migliaia di anni, sono in grado di raccontare la storia della biodiversità e del clima delle valli Bergamasche. E’ come avere un’istantanea di un periodo storico ben definito della storia della Terra, ragione per cui La Torbiera di Cerete e l’attività di ricerca ad essa connessa è una delle “finalità prioritarie” caratterizzanti il nostro Ecomuseo.